IL PERCORSO VERSO LA TRANSIZIONE
SOSTENIBILE
PER LA TUA AZIENDA

Il vostro percorso con SDGs Leaders

Referente Community

Anna Maria Massara

Referente Community

Gianluca Bilancioni

Referente Community

Rosellina Panebianco

Referente Community

Alessandro Ladiana

SUSTAINABILITY SDGs COMMUNITY

OPENING MEETING

La strategia di sostenibilità ambientale delle aziende

WEB MEETING 1

I KPI DELLA SOSTENIBILITÀ AZIENDALE

MIDDLE TERM ROUND TABLE

SINERGIE STRATEGICHE: UN APPROCCIO INTEGRATO PER KPI E CERTIFICAZIONI

WEB MEETING 2

IDENTIFICARE E MONITORARE: LA SFIDA DEI KPI DELLA SOSTENIBILITA’

WEB MEETING 3

ARCHITETTURA DEL SUCCESSO: PROGETTARE PIATTAFORME PER KPI EFFICACI

HUMAN RESOURCES SDGs COMMUNITY

OPENING MEETING

Le nuove competenze per un mindset green e sostenibile

WEB MEETING 1

PEOPLE MANAGEMENT: PERCHÉ LA SOSTENIBILITÀ PASSA DALLE RISORSE UMANE

MIDDLE TERM ROUND TABLE

GENERAZIONI IN EVOLUZIONE: NUOVE COMPETENZE PER UN FUTURO SOSTENIBILE NELLE AZIENDE

WEB MEETING 2

VERSO CARRIERE SOSTENIBILI: STRATEGIE DI PIANIFICAZIONE E INTEGRAZIONE DELLA SOSTENIBILITÀ NELL'HR

INSTITUTIONAL RELATIONS SDGs COMMUNITY

OPENING MEETING

protocollo di trasparenza e dialogo con le istituzioni

WEB MEETING 1

RISORSE UE, RECOVERY PLAN, PNRR E INVESTIMENTI PER LA SOSTENIBILITÀ

WEB MEETING 2

REGOLAMENTAZIONE DELLA FIGURA DEL LOBBISTA: DALLA PANORAMICA ATTUALE ALLE PROSSIME EVOLUZIONI

COMMUNICATION & MARKETING SDGs COMMUNITY

OPENING MEETING

I driver strategici della comunicazione di sostenibilità

WEB MEETING 1

I KPI DELLA SOSTENIBILITÀ AZIENDALE E COME COMUNICARE IL BILANCIO DI SOSTENIBILITA'

MIDDLE TERM ROUND TABLE

TRASPARENZA COMUNICATIVA: STRATEGIE AVANZATE PER LA PREVENZIONE DI GREENWASHING E GREENHUSHING

WEB MEETING 2

METRICHE CHIAVE DELLA COMUNICAZIONE: DEFINIRE OBIETTIVI E VALUTARE L'IMPATTO

WEB MEETING 3

STRATEGIE VINCENTI: IMPLEMENTARE UNA CAMPAGNA SU MISURA PER IL SUCCESSO

DIDATTICA

SUST

Sustainability SDGs Community

Opening Meeting – La strategia di sostenibilità ambientale nelle aziende – 24 gennaio 2024

Durante l’incontro Opening Meeting del percorso 2024 si è riflettuto sul concetto di “Sustainability Community”. Questo termine implica molto più che una semplice traduzione di parole tra lingue diverse in quanto rappresenta un vero e proprio impegno reciproco tra i membri di una comunità. La differenza tra una “Sustainability Community” e un “Sustainability Group” risiede infatti proprio in questo: la comunità si basa su un serio impegno reciproco, mentre un gruppo potrebbe limitarsi a discutere della sostenibilità senza un reale coinvolgimento.

La sostenibilità, derivante dal latino, significa letteralmente “sostenere” o “supportare”. Questo implica la capacità di spingere verso l’alto, ruolo fondamentale del leader. Un vero leader deve essere un esempio da seguire, poiché il modello “command and control” non è efficace. Un leader che non pratica ciò che predica perde credibilità e, perciò, la leadership efficace in termini di sostenibilità richiede comportamenti concreti e credibili, mostrando il percorso con il proprio esempio.

Web Talk 1 – I KPI della sostenibilità aziendale e nuove normative – 4 marzo 2024

Nel corso del primo incontro Web talk si è discusso a fondo dei KPI (Key Performance Indicators) e sulle sfide che le aziende affrontano nell’integrare KPI finanziari e non finanziari. La discussione ha messo in luce l’importanza di bilanciare questi indicatori e di rendere conto del valore generato sul piano socio ambientale. Si è anche sottolineato come i rating e le certificazioni siano strumenti cruciali ma distinti, con la necessità di saperli conoscere accuratamente.

Sono state inoltre condivise numerose best practice, sia interne che esterne, per promuovere la sostenibilità e non sono mancate poi discussioni sull’importanza di un sistema integrato che parte dai report per riconoscere le situazioni virtuose e trasformarle in programmi ambassador. Questo approccio permette di collegare i KPI strategici a progetti specifici, comprendendo così l’impatto di ogni azione sulla sostenibilità.

L’incontro si è concluso con un appello alla raccolta continua di informazioni per arrivare a una sintesi funzionale. Sono emerse parole chiave come sinergie, ispirazione, curiosità, formazione, semplificazione, e coinvolgimento degli stakeholder, indicando le direzioni future per le organizzazioni.

Middle Term Round Table – Sinergie strategiche: un approccio integrato per KPI e certificazioni – 10 aprile 2024

Durante la tappa Middle Term Round Table sono stati identificati tre temi principali: la capacità di identificare i framework, la definizione progressiva delle certificazioni e la gestione degli standard. È emersa l’importanza di affrontare gli standard con dettaglio per rendere il processo di certificazione più gestibile.

La discussione ha riguardato gli obiettivi interni di sostenibilità e quelli verso i clienti, con un focus su aspetti ambientali e produzione di energie rinnovabili nel settore delle costruzioni. Sono stati inoltre selezionati specifici obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (SDG) e indicatori per monitorare la sostenibilità a livello aziendale.

Nel corso della fase di sintesi dei lavori è stata sottolineata la necessità di un framework di riferimento condiviso tra diverse community, poiché la sostenibilità deve essere un impegno collettivo.

Web Talk 2 – Identificare e monitorare: la sfida dei KPI della sostenibilità – 4 giugno 2024

L’incontro ha evidenziato l’importanza delle certificazioni, sottolineando però che non tutte le organizzazioni devono ottenerne il numero maggiore disponibile sul mercato. Un’analisi di materialità aiuta a identificare i temi più impattanti e rilevanti per ogni organizzazione, scegliendo così le certificazioni più significative.

La sostenibilità nelle organizzazioni è stata un tema centrale, con esempi di successo che hanno mostrato l’implementazione di contratti flessibili di smart working e un giorno libero a settimana. Questo approccio deve essere monitorato sia quantitativamente che qualitativamente, con un accompagnamento culturale per garantire l’equità nel carico di lavoro.

Si è discusso anche dell’importanza degli indicatori intangibili, come la conoscenza e il know-how, e della necessità di affrontare il problema del quitting in modo proattivo. Grandi organizzazioni come Google e Microsoft hanno dimostrato che dare potere alle persone e sbloccare il loro potenziale generativo porta a benessere e senso di appartenenza.

L’incontro si è concluso ricordando che la responsabilità della sostenibilità ricade sui dipartimenti impegnati nella gestione sociale dell’organizzazione, estendendosi anche alla comunità esterna a livello locale, nazionale e internazionale.

Web Talk 3 – Architettura del successo: progettare piattaforme per KPI efficaci – 16 settembre

L’ultimo incontro didattico della Community dei Sustainability Director si è incentrato sul tema della progettazione di piattaforme per KPI efficaci. Uno degli interventi ha sottolineato come la sostenibilità non riguardi solo l’ambiente, ma anche il benessere personale. La persona deve essere capace di gestire corpo, mente e spirito in armonia, creando un equilibrio tra vita spirituale, studio e lavoro e in questo contesto, si è parlato di due tipi di leadership: i leader “estrattivi”, che sfruttano le risorse a scapito dell’ambiente e delle persone, e i leader “generativi”, che creano le condizioni per la crescita e il fiorire degli altri, promuovendo organizzazioni sostenibili e un cambiamento culturale profondo. 

Un secondo intervento si è concentrato sulle certificazioni aziendali in ambito di sostenibilità, evidenziando le principali difficoltà che le aziende incontrano in questo processo. Tra gli ostacoli più comuni figurano la burocrazia complessa, la resistenza culturale al cambiamento, la mancanza di competenze specifiche e di strumenti di monitoraggio adeguati. Si è discusso dell’importanza di investire nella formazione interna, di aggiornarsi costantemente sulle normative e di utilizzare strumenti adeguati a migliorare i processi aziendali. Le certificazioni, se adeguatamente gestite, possono rappresentare una grande opportunità, soprattutto per le piccole e medie imprese, favorendo l’adozione di pratiche sostenibili.

Durante la sessione, si è inoltre discusso dell’importanza di strumenti collaborativi per comprendere meglio le difficoltà comuni e accelerare i processi di trasformazione sostenibile. Viene citata una gap analysis che ha permesso di identificare alcune carenze, soprattutto in ambito tecnologico. È emerso come la legislazione e le certificazioni siano strumenti fondamentali per facilitare la transizione verso modelli più sostenibili.

 

Human Resources SDGs Community

Opening Meeting – Le nuove competenze per un mindset green e sostenibile – 22 febbraio 2024

La riflessione critica sulla sostenibilità è fondamentale per valutare le soluzioni e le problematiche relative alla sostenibilità aziendale. Questo processo è particolarmente importante per i manager, che spesso devono convincere gli altri dell’utilità delle soluzioni proposte. La sostenibilità non è solo una scelta strategica, ma anche etica. Coinvolgere tutti i dipendenti, dai dirigenti agli operativi, è cruciale per creare un impegno condiviso verso pratiche sostenibili e, per superare la tendenza alla procrastinazione post-pandemica, è necessaria una visione a lungo termine, che coinvolga tutte le generazioni per garantire continuità e adattamento alle sfide future.

Il coinvolgimento della Generazione Z e la collaborazione tra tutte le generazioni sono vitali per evitare pratiche superficiali come il greenwashing e il social washing. Ogni generazione porta un valore unico, contribuendo a un approccio più autentico e sostenibile. La sostenibilità deve essere integrata a tutti i livelli aziendali, inclusi gli operai nelle operations. L’attenzione ai temi ESG (ambientali, sociali e di governance) è fondamentale per un approccio olistico.

La sfida del reskilling e dell’upskilling continuo è sempre più rilevante a causa dell’evoluzione delle competenze richieste, in particolare con l’avvento dell’intelligenza artificiale. Una governance solida è essenziale per supportare tutte le dimensioni della sostenibilità, garantendo che le pratiche sostenibili siano implementate in modo efficace e trasparente.

Web Talk 1 – People Management: perchè la sostenibilità passa dalle risorse umane – 14 marzo 2024

Il primo incontro Web Talk della Community ha messo in evidenza numerosi temi interessanti e domande cruciali per il futuro delle aziende. Durante la sessione, i partecipanti hanno condiviso riflessioni personali e affrontato problematiche quotidiane, concentrandosi sul miglioramento della gestione aziendale. Un tema centrale è stato quello delle generazioni, rilevante sin dai tempi di Platone, Aristotele e Catone, ma oggi particolarmente urgente. Per la prima volta nella storia, tante generazioni diverse, ciascuna caratterizzata da eventi e culture distinti, coesistono nel mondo del lavoro. Il concetto di “perennial” è stato discusso, evidenziando come i giovani di 20 anni possano diventare “grandi” a 50 anni e continuare a contribuire ancora a lungo. Comprendere come gestire questa diversità generazionale senza domande stranianti è cruciale. È stato discusso come sfruttare l’esperienza e creare connessioni efficaci tra giovani e persone con maggiore esperienza all’interno delle aziende.

Un altro argomento significativo è stato la sostenibilità, non solo in termini di evoluzione generazionale, ma anche nella costruzione di percorsi di carriera sostenibili. È emerso il tema dello scopo, o “purpose”, e di come l’equilibrio tra vita lavorativa e privata possa diventare un obiettivo di vita flessibile e dinamico.

L’HR (Human Resources) è stato immaginato come un sarto delle persone e dell’organizzazione, capace di gestire macro-trend e adattarli alle esigenze aziendali. Un HR che ascolta, incontra il singolo e costruisce insieme, utilizzando trasparenza e innovazione. Questo HR deve avere un pensiero fluido, capace di rispondere alle esigenze del singolo e del business, quasi come se possedesse dei superpoteri.

Middle Term Round Table – Generazioni in evoluzione: nuove competenze per un futuro sostenibile nelle aziende – 11 aprile 2024

Durante la discussione, è emersa una realtà complessa: molte persone sono ancora legate a una carriera verticistica. Sebbene le aziende siano formalmente un’oligarchia consensuale, rimangono comunque strutture oligarchiche. Gli stakeholder, sia interni che esterni, tendono ad aderire a questo sistema, e chi opera all’interno dell’azienda o proviene dall’esterno tende a inserirsi in questa logica, anche se sta lentamente cambiando.

Il cambiamento è più evidente nelle aziende che operano per progetti. La natura temporanea dei progetti richiede una partecipazione, leadership e coinvolgimento diversi rispetto alla carriera verticistica, accelerando così il cambiamento. Questo cambiamento non deve necessariamente essere una sostituzione totale, ma piuttosto un’ibridazione. Alcune aziende continueranno a essere verticistiche per alcune attività e ibride per altre.

Le persone, sia nuove che già presenti in azienda, costruiscono il proprio percorso con piena autoconsapevolezza, che deve essere ascoltata, guidata e supportata. La carriera trasversale può ottenere riconoscimenti verticistici. Per acquisire le competenze necessarie, sia tecniche che comportamentali, è fondamentale avere un dipartimento HR che ascolti, sia presente, fornisca strumenti e metodi, e garantisca qualità nella self-evaluation e nella costruzione del percorso. Questo aiuta manager e dipendenti a crescere in modo consapevole, spingendoli a costruire attivamente la propria carriera.

Il mindset sta cambiando, partendo dall’eredità aziendale e conducendola verso un futuro più elastico e flessibile, dove HR fa la differenza. Il gruppo Cham ha poi presentato i propri punti, sottolineando l’importanza di creare un output definito per ogni community. Ci sarà un momento in cui questi framework saranno aperti e HR dialogherà con comunicazione, procurement e altre aree per valutare l’inclusività dell’organizzazione.

HR è un equalizzatore nell’azienda e l’unica funzione che mette in relazione l’organizzazione con le persone, incluse le rappresentanze sindacali. Questo valore deve essere riconosciuto. Diversi punti tecnici sono emersi, riguardanti le best practice per portare avanti il modello ibrido e gestire sia la carriera gerarchica dei boomers che quella flessibile delle nuove generazioni.

  1. Passare dalla matrice performance-potenziale a un track record dei percorsi professionali, suddividendo le velocità di crescita e definendo il sistema di successione.
  2. Valutare non solo il raggiungimento dell’obiettivo, ma anche il metodo utilizzato. Questo diventa la base per l’assessment e i feedback, valorizzando i comportamenti organizzativi.
  3. Equiparare, sotto il profilo gestionale, i professional ritenuti unici ai manager. Un Guru o uno Scientist, che genera valore, deve essere trattato come un manager.
  4. Utilizzare piattaforme di welfare per traghettare la cultura organizzativa verso le nuove generazioni.

 

Web Talk 2 – Verso carriere sostenibili: strategie di pianificazione e integrazione della sostenibilità nell’HR – 6 giugno 2024

Nel corso del secondo incontro Web Talk è stato discusso intensamente il tema dell’attrazione e della fidelizzazione dei candidati attraverso la cultura aziendale e i valori.

Durante il dibattito, si è sollevata una provocazione riguardante l’uso dei KPI (Key Performance Indicators) come strumento per valutare la carriera e attrarre nuovi talenti. Sebbene non sia stata trovata una soluzione definitiva su come diversificare e personalizzare gli strumenti HR, è emersa la necessità di creare percorsi di sviluppo altamente personalizzati e olistici. Questi percorsi dovrebbero includere strumenti sia premiali che correttivi, sottolineando che, oltre a premiare, a volte è necessario sanzionare per far comprendere il valore dei trend.

Si è discusso poi della possibilità di prendere un processo HR a caso e di adattarlo tecnicamente per rispondere ai vari fabbisogni, tenendo conto della presenza di diverse generazioni nei gruppi di lavoro e della conseguente complessità gestionale. È stata anche proposta una sessione tecnica per approfondire questi temi.

Il ruolo dell’HR si sta evolvendo verso quello di business partner strategico. Successivamente, è stata evidenziata l’importanza di proporre l’azienda in modo autentico e riconoscibile fin dal momento in cui si decide di viverla. Un percorso condiviso e trasparente, che includa sia successi che insuccessi, è fondamentale per attrarre e trattenere i talenti. La partecipazione attiva delle persone arricchisce la proposta di valore dell’azienda e crea un senso di appartenenza che può portare anche a un eventuale ritorno di chi lascia l’azienda.

Sono stati individuati due flussi principali: la costruzione del Manifesto che guiderà il percorso futuro e l’esplorazione di nuove opportunità. Le carriere sostenibili richiedono coerenza e autenticità, elementi cruciali per garantire un modello di retention efficace.

Institutional Relations SDGs Community

Opening Meeting – Protocollo di trasparenza: dialogo con le istituzioni – 20 febbraio 2024

Si è discusso di regolamentazione della rappresentanza di interessi, un tema dibattuto e discusso molte volte, ma su cui è fondamentale continuare a porre l’attenzione fino a raggiungere un risultato. Come tutti sappiamo, nel nostro paese non esiste attualmente una legge organica sulla rappresentanza di interessi. Ci sono stati oltre 100 tentativi negli ultimi 50 anni di trovare una soluzione normativa che indicasse una strada, ma senza successo.

Siamo arrivati molto vicini nella scorsa legislatura, con un iter che per la prima volta ha portato un disegno di legge dalla discussione in commissione fino alla votazione alla Camera, per poi passare al Senato. Tuttavia, questo iter si è interrotto con la fine della legislatura e quindi anche questa volta non siamo arrivati a nulla.

Nel testo discusso nella precedente legislatura ci sono però degli spunti e dei punti di attenzione su cui possiamo basarci per la costruzione di una futura regolamentazione. Permettetemi di riassumere questi spunti in cinque punti principali:

  1. Istituzione di un registro per la rappresentanza dei portatori di interesse: Questo sarebbe un passo importante per portare l’Italia al livello delle istituzioni europee, rendendola un paese moderno allineato con il Regolamento Europeo.

  2. Regolamentazione delle Revolving Doors: Si proponeva di regolare il passaggio da rappresentante delle istituzioni a portatore di interessi, un punto cruciale per lo sviluppo della professione.

  3. Agenda degli incontri: Rendere pubblici gli incontri tra rappresentanti istituzionali e portatori di interesse. Questo punto controverso solleva problematiche di privacy e di segreti aziendali, creando possibili problemi se non gestito correttamente.

  4. Trasparenza del processo decisionale: Imposizione di vincoli ai portatori di interesse, ma con chiari benefici per la categoria professionale, rendendo più partecipi e protagonisti del processo decisionale.

  5. Istituzione di un nuovo codice di condotta: Riconoscere la rappresentanza di interessi come una vera e propria categoria professionale, conferendo un riconoscimento concreto alle società di consulenza che svolgono questa attività.

Nonostante questi spunti interessanti, tutto è finito nel nulla con la fine della legislatura. Con il nuovo governo e la nuova maggioranza, il Parlamento ha scelto una strada diversa, iniziando con un’indagine conoscitiva sulla rappresentanza di interessi. Come ci ha spiegato il presidente Pagano, non sembra esserci un grande interesse da parte dell’attuale maggioranza.

La precedente proposta legislativa era fortemente sostenuta dal centrosinistra e dal Movimento 5 Stelle, mentre il centrodestra ha storicamente posizioni diverse su lobbying e public affairs. Queste differenze si riflettono anche nell’attuale percorso legislativo, creando incertezza sul futuro.

È importante aiutare i decisori pubblici a costruire il miglior percorso possibile, basandoci sulle nostre conoscenze specifiche. L’attività di lobbying non deve mirare a influenzare negativamente i processi decisionali.

Il tema etico e sostenibile deve essere una linea guida centrale per il nostro lavoro, garantendo che la nostra attività sia vista come un’opportunità per migliorare il processo decisionale pubblico.

Web Talks 1 e 2

L’inserimento del concetto di sostenibilità nella Costituzione Italiana è stata una grande battaglia di advocacy e di lobby, e il suo successo non è passato inosservato. Non a caso, ASviS è iscritta al registro della trasparenza di Bruxelles, dimostrando un impegno chiaro e trasparente. Questa situazione non è tanto colpa dei lobbisti, ma della complessità normativa del settore. In Italia, manca una legislazione organica sull’attività di lobby, e questo rende il quadro molto complesso. Ad esempio, negli Stati Uniti, le città pagano società di consulenza per fare lobbying a Washington. Le università, come Harvard, hanno uffici a Washington dedicati a fare lobbying. In Italia, dobbiamo chiederci: includiamo anche le città e le università come soggetti che fanno lobbying? Anche i sindacati, quando fanno pressione sul governo per la legislazione sul lavoro, fanno lobbying?

Un altro punto cruciale è l’interventismo statale in Italia, che ha portato alla presenza di numerosi lobbisti di aziende pubbliche, con caratteristiche diverse rispetto ai lobbisti di aziende private. È necessario capire chi è il decisore pubblico, includendo non solo parlamentari e ministri, ma anche staff e segreterie tecniche, che hanno un forte potere decisionale.

Un tema delicato è quello delle “revolving doors”, ossia il passaggio tra pubblico e privato. La regolamentazione di questo fenomeno è essenziale per evitare conflitti di interesse e garantire la trasparenza. Le “cooling off periods” possono essere aggirate, e le scappatoie sono numerose. Tuttavia, una legge sulla lobby è comunque utile per dare un segnale di trasparenza e riconoscere i soggetti più virtuosi.

L’unica soluzione sostenibile, oltre a una legge, è una società civile forte e vigilante, capace di indignarsi e espellere dal mercato chi non rispetta standard etici. Un esempio significativo è quello della società di lobbying Bell Pottinger nel Regno Unito, chiusa dopo uno scandalo in Sudafrica.

In conclusione, è necessario lavorare insieme per influenzare positivamente le istituzioni e garantire che l’attività di lobby sia trasparente e regolamentata. È fondamentale ascoltare le diverse opinioni e collaborare per raggiungere questo obiettivo.

Communication & Marketing SDGs Community

Opening Meeting – I driver della comunicazione di sostenibilità – 5 febbraio 2024

La sostenibilità deve diventare una cultura condivisa ed è per questo che la Communication & Marketing SDGs Community ha individuato nel lancio di una campagna di comunicazione sulla sostenibilità, con l’obiettivo di creare un manifesto comune tra le aziende partecipanti, un ottimo strumento di per veicolare i benefici della transizione sostenibile. La campagna dovrebbe includere creatività, slogan e declinazioni per vari target, incluse le scuole, dove è previsto un contest per coinvolgere le nuove generazioni.

Rivolta sia a target interni che esterni, la campagna dovrebbe essere presentata con un evento istituzionale, dove verranno illustrati il manifesto e un report scientifico. Sarà creato un logo adottabile dalle aziende che si riconoscono nei valori della campagna. Ambassador istituzionali e di vari settori promuoveranno il messaggio, con l’aiuto di media partner per ampliare la portata.

Il claim proposto è: “La sostenibilità esce dal mondo delle aziende per incontrare la società”. La campagna sarà multitarget, multicontenuto e multipiattaforma, con programmi formativi multidisciplinari, dalla sostenibilità alla cultura finanziaria, rivolti anche ai ragazzi NEET.

Web Talk 1 – I KPI della sostenibilità aziendale e come comunicare il bilancio di sostenibilità – 5 marzo 2024

Nel corso del primo Web Talk, la Community ha continuato il ragionamento sul progetto della campagna di comunicazione focalizzandosi su tematiche come la cura, la consapevolezza, l’identificazione di contenuti e canali, e il deployment a terra con il coinvolgimento di scuole e giovani, utilizzando anche canali innovativi come TikTok e i social media. Sono stati poi discussi i KPI della comunicazione, con focus, sul progetto specifico della campagna di comunicazione, su parole come “vita” o “futuro”. Fondamentale tener conto di KPI credibili, che includano numeri oltre alle parole.

I target individuati per la campagna sono stati cinque: istituzioni pubbliche, istituzioni private con focus su istituti finanziari, media, pubblici aziendali interni e clienti/consumatori con focus sulle nuove generazioni. Per ogni target, la Community ha individuato attività comunicative specifiche, come la sottoscrizione di un manifesto per le istituzioni pubbliche, un protocollo di best practices per le istituzioni private, conferenze stampa e interviste per i media, un evento interno chiamato “Sustainability Day” per i dipendenti e campagne social per i clienti esterni. È stata anche proposta l’idea di un logo specifico per identificare la campagna. I KPI proposti includono il numero di sottoscrizioni, feedback dagli stakeholders, valorizzazione delle uscite stampa, una survey per i dipendenti e il numero di interazioni sui social.

Middle Term Round Table – Trasparenza comunicativa – strategie avanzate per la prevenzione di greenwashing e greenhushing – 8 maggio 2024

Durante l’incontro del Middle Term della Community è emerso un concetto centrale: spesso, ritornare alle basi e alla semplicità permette di visualizzare chiaramente gli errori e identificare i driver che danno coerenza e posizionamento all’immagine e ai canali di comunicazione. Questo è particolarmente rilevante nel contesto della sostenibilità, un tema complesso e controverso.

Il gruppo ha iniziato discutendo di strategia, partendo dall’obiettivo, un elemento spesso sottovalutato. È stato evidenziato come l’individuazione di un target, un messaggio e il giusto mezzo siano fondamentali. Le caratteristiche principali nella comunicazione devono includere flessibilità, chiarezza e resilienza nel lungo termine, toccando anche il concetto di perseveranza. L’immagine deve essere costante in tutti i punti di vista, non solo nelle tempistiche, ma anche nelle singole caratteristiche del piano di comunicazione.

La coerenza è stata identificata come un pilastro fondamentale. Dopo aver impostato un nuovo mindset per il piano di comunicazione, è essenziale declinarlo sia internamente che esternamente. Diversi punti di vista sono stati raccolti, evidenziando come ogni settore sia caratterizzato da stakeholder molto diversi. È importante rilevare e mappare il peso di ciascun stakeholder per collegarlo ai vari elementi di flessibilità, resilienza e gestione delle crisi.

Un altro elemento cruciale è la distintività e coerenza. La strategia deve partire dalla conoscenza. È necessario avere un piano di formazione che raccolga tutte le necessità degli stakeholder, inclusi interni, classe dirigente e target decisionali. Questo permetterà di definire un’identità distintiva rispetto agli stakeholder esterni. La “Linear Truth” come driver è stata sottolineata come fondamentale: non si tratta solo di fare formazione, ma di fare in modo che tutti ci credano e che diventi un valore culturale. La coerenza tra interno, esterno e piano di comunicazione è essenziale.

Durante la discussione, è emerso che una gran parte della comunicazione deve passare tramite comportamenti naturali, istintivi, derivati dalla cultura aziendale. Questo è importante per mantenere coerenza e naturalezza nel comportamento. È stato inoltre evidenziato il ruolo del Chief People Officer nella strategia di comunicazione, legando la cultura aziendale alla sostenibilità.

Gli estremi del dibattito hanno toccato ciò che non si dovrebbe mai fare: l’autoreferenzialità, affidarsi a standard e benchmark esterni, e comunicare verità parziali. La gestione delle crisi è stata indicata come un driver fondamentale. Si è discusso dell’importanza di evitare soluzioni facili e non sensibili ai diversi punti di vista e conoscenze.

Un punto particolarmente apprezzato è stato il coraggio. In un contesto dove molte aziende parlano di sostenibilità, è fondamentale avere il coraggio di esporsi nelle iniziative e nella comunicazione, trovando la memorabilità.

Infine, si è passati all’analisi di KPI e alla concretezza nella comunicazione. È necessario correlare funzioni, analisi, reportistiche e azioni di monitoraggio, unendo piani strategici e di comunicazione. La comunicazione deve partire dagli obiettivi strategici aziendali e formare le persone per creare condivisione e commitment. La compliance è stata evidenziata come cruciale nella comunicazione efficace.

È stato discusso il co-design con gli stakeholder, promuovendo la proattività degli Ambassador e l’inclusività nei progetti. Sono stati elencati gli errori da evitare: autoreferenzialità, obiettivi non misurabili, mentire, ignorare la necessità di formazione continua e rendere i messaggi non comprensibili.

In conclusione, la discussione ha evidenziato l’importanza della concretezza, coerenza, ascolto e coprogettazione nella comunicazione. L’incontro è stato estremamente stimolante e ha prodotto molte idee di alto livello, con l’obiettivo di costruire un modello chiaro e strategico per la comunicazione nell’ambito della sostenibilità.

Web Talk 2 – Metriche chiave della comunicazione: definire obiettivi e valutare l’impatto – 5 giugno

Durante il secondo incontro Web Talk della Community, i partecipanti hanno affrontato numerosi temi rilevanti, tra cui chiarezza, experience, flessibilità e coerenza, con particolare attenzione ai KPI per la misurazione di questi aspetti.

Il tema della chiarezza è stato uno dei primi ad essere affrontato, con un focus sulla necessità di etichette specifiche. Tuttavia, uno spunto importante è andato perso e verrà reintegrato successivamente. La discussione sull’experience si è concentrata sui KPI, evidenziando come questo aspetto sia uno dei più facilmente misurabili. Gli indicatori principali includono l’activation rate e l’ex conversion rate, che misurano il tasso di adesione rispetto alla comunicazione e all’experience, coinvolgendo specificamente gli stakeholder.

La flessibilità è stata discussa con un’attenzione particolare al retention rate. Il team ha suggerito l’importanza di organizzare checkpoint meeting con gli stakeholder lungo le linee temporali dei progetti, per osservare il tasso di adesione nel tempo. Questo metodo permette di misurare la flessibilità e la capacità progettuale di mantenere o ampliare le promesse iniziali.

Per quanto riguarda la coerenza, il KPI più rilevante individuato è quello del trust. La misurazione della rilevanza si basa sulla capacità degli stakeholder di ricevere e interiorizzare stimoli sia emotivi che razionali, traducendosi in un engagement rate elevato, essenziale per la proattività.

La costruzione dello storytelling è misurata principalmente tramite indicatori specifici, come il grado in cui gli stakeholder si sentono protagonisti all’interno della storia di sostenibilità dell’azienda. Un altro KPI importante è il familiarity scale, che misura non solo la consapevolezza degli stakeholder rispetto ai temi strategici, ma anche quanto essi siano familiari con le specifiche progettualità.

Durante la riunione, è stata sottolineata l’importanza di mantenere l’autenticità e l’attendibilità delle informazioni. È emerso un avvertimento contro l’aggregazione di dati o correlazioni fantasiose, poiché i grafici possono risultare fuorvianti. La chiarezza e l’integrità delle informazioni sono stati riconosciuti come elementi essenziali.

Web Talk 3 – Strategie vincenti: implementare una campagna su misura per il successo

Ultimo appuntamento della Communication & Marketing SDGs Community, che si è incontrata via web per discutere di campagne efficaci, di come comunicare il bilancio di sostenibilità in maniera trasparente e puntuale e, in questo contesto, si è parlato di due tipi di leadership: i leader “estrattivi”, che sfruttano le risorse a scapito dell’ambiente e delle persone, e i leader “generativi”, che creano le condizioni per la crescita e il fiorire degli altri, promuovendo organizzazioni sostenibili e un cambiamento culturale profondo. 

Ci si è poi concentrato su come le aziende abbiano migliorato la comunicazione e valorizzato i loro rapporti di sostenibilità, documenti complessi e rilevanti per molte imprese. È stata sottolineata l’importanza di integrare la comunicazione già nella fase di creazione del contenuto. Sono stati proposti strumenti digitali, come motori di ricerca e intelligenza artificiale, per rendere i documenti di sostenibilità più fruibili e interattivi.

È stato citato un esempio di un’azienda che ha adottato strategie efficaci, come l’uso dei social media, newsletter e webinar, rendendo i propri report di sostenibilità più accessibili e visibili. L’intervento ha quindi mostrato come i rapporti di sostenibilità possano essere resi dinamici attraverso l’uso di tecnologie e una comunicazione mirata.

Tra i punti chiave emersi successivamente nel meeting:

  • Importanza della comunicazione: La comunicazione è considerata un elemento imprescindibile e deve essere gestita in modo efficace per garantire che il messaggio arrivi correttamente.

  • Oggettività nella misurazione: Si cerca di introdurre elementi oggettivi, come indicatori chiave di prestazione (KPI), per misurare l’efficacia delle comunicazioni e guidare le azioni future.

  • Sostenibilità come valore centrale: Le organizzazioni stanno integrando la sostenibilità non solo come valore ma come un vero e proprio modello di business, differenziandosi dai concorrenti attraverso strategie innovative.

  • Formazione e supporto ai fornitori: Alcune aziende si impegnano nella formazione e nel supporto dei loro fornitori, assicurando pratiche di produzione sostenibili e investendo in agricoltura rigenerativa.

  • Ricompense per la qualità: Vengono implementati premi o incentivi per migliorare la qualità dei prodotti e promuovere pratiche sostenibili, confermando che tali pratiche portano benefici tangibili.

  • Strategie di comunicazione multicanale: L’uso di eventi, interviste, social media, campagne di comunicazione e newsletter sono strumenti chiave per diffondere messaggi di sostenibilità e raggiungere un pubblico ampio.

  • Adozione di un linguaggio semplice: Per facilitare la comunicazione con il pubblico, molte aziende lavorano sull’uso di un linguaggio semplice e fruibile, cercando di rendere accessibili anche argomenti tecnici.

  • Eventi di lancio e giornate tematiche: Alcune aziende organizzano eventi specifici, come giornate della sostenibilità, per presentare i propri risultati in ambito ambientale e sociale, coinvolgendo stakeholder interni ed esterni.

  • Innovazione e digitalizzazione: Si sta lavorando per rendere i rapporti di sostenibilità più snelli e fruibili, spesso attraverso formati digitali per migliorare l’accessibilità e l’esperienza utente.

  • Interazione con le comunità locali: Un focus particolare è posto sulle comunità locali in cui le aziende operano, evidenziando l’importanza di restituire valore attraverso l’innovazione, l’occupazione e il rispetto dell’ambiente.

SPEAKER OPPORTUNITIES

Alessandro Ladiana“Da tutto il percorso che si svilupperà nel 2024 mi aspetto idee, confronto e tanti scambi di opinione per arrivare a fine anno con un manifesto importante dei responsabili della comunicazione per le aziende e per il paese.

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Alessandro Ladiana: : “Il mettere a terra iniziative di sostenibilità ci porta inizialmente a confrontarci con i colleghi. Nell’ospedale di Taranto abbiamo istituito delle borse di studio per medici in modo che possano mettere a disposizione le proprie competenze”.

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Rosellina Panebianco, Teleperformance Italia: “Il nostro mercato è poco regolamentato ma dal 2011 abbiamo adottato il Global Compact con focus su diritti umani e le nostre Persone”.

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Gianluca Bilancioni: “Mostriamo la possibilità di un mondo migliore alle nostre 2000 persone e questo ha creato negli ultimi anni un volano di entusiasmo e di trasformazione”.

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Anna Maria Massara: “Ogni anno abbiamo cura di partecipare al Great Place di Work, che abbiamo anche vinto, e ci siamo certificati sulla parità di genere già dal 2023″.

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