Silvia Grandini
Communication & Marketing SDGs Community
Opening Meeting – I driver della comunicazione di sostenibilità – 5 febbraio 2024
La sostenibilità deve diventare una cultura condivisa ed è per questo che la Communication & Marketing SDGs Community ha individuato nel lancio di una campagna di comunicazione sulla sostenibilità, con l’obiettivo di creare un manifesto comune tra le aziende partecipanti, un ottimo strumento di per veicolare i benefici della transizione sostenibile. La campagna dovrebbe includere creatività, slogan e declinazioni per vari target, incluse le scuole, dove è previsto un contest per coinvolgere le nuove generazioni.
Rivolta sia a target interni che esterni, la campagna dovrebbe essere presentata con un evento istituzionale, dove verranno illustrati il manifesto e un report scientifico. Sarà creato un logo adottabile dalle aziende che si riconoscono nei valori della campagna. Ambassador istituzionali e di vari settori promuoveranno il messaggio, con l’aiuto di media partner per ampliare la portata.
Il claim proposto è: “La sostenibilità esce dal mondo delle aziende per incontrare la società”. La campagna sarà multitarget, multicontenuto e multipiattaforma, con programmi formativi multidisciplinari, dalla sostenibilità alla cultura finanziaria, rivolti anche ai ragazzi NEET.
Web Talk 1 – I KPI della sostenibilità aziendale e come comunicare il bilancio di sostenibilità – 5 marzo 2024
Nel corso del primo Web Talk, la Community ha continuato il ragionamento sul progetto della campagna di comunicazione focalizzandosi su tematiche come la cura, la consapevolezza, l’identificazione di contenuti e canali, e il deployment a terra con il coinvolgimento di scuole e giovani, utilizzando anche canali innovativi come TikTok e i social media. Sono stati poi discussi i KPI della comunicazione, con focus, sul progetto specifico della campagna di comunicazione, su parole come “vita” o “futuro”. Fondamentale tener conto di KPI credibili, che includano numeri oltre alle parole.
I target individuati per la campagna sono stati cinque: istituzioni pubbliche, istituzioni private con focus su istituti finanziari, media, pubblici aziendali interni e clienti/consumatori con focus sulle nuove generazioni. Per ogni target, la Community ha individuato attività comunicative specifiche, come la sottoscrizione di un manifesto per le istituzioni pubbliche, un protocollo di best practices per le istituzioni private, conferenze stampa e interviste per i media, un evento interno chiamato “Sustainability Day” per i dipendenti e campagne social per i clienti esterni. È stata anche proposta l’idea di un logo specifico per identificare la campagna. I KPI proposti includono il numero di sottoscrizioni, feedback dagli stakeholders, valorizzazione delle uscite stampa, una survey per i dipendenti e il numero di interazioni sui social.
Middle Term Round Table – Trasparenza comunicativa – strategie avanzate per la prevenzione di greenwashing e greenhushing – 8 maggio 2024
Durante l’incontro del Middle Term della Community è emerso un concetto centrale: spesso, ritornare alle basi e alla semplicità permette di visualizzare chiaramente gli errori e identificare i driver che danno coerenza e posizionamento all’immagine e ai canali di comunicazione. Questo è particolarmente rilevante nel contesto della sostenibilità, un tema complesso e controverso.
Il gruppo ha iniziato discutendo di strategia, partendo dall’obiettivo, un elemento spesso sottovalutato. È stato evidenziato come l’individuazione di un target, un messaggio e il giusto mezzo siano fondamentali. Le caratteristiche principali nella comunicazione devono includere flessibilità, chiarezza e resilienza nel lungo termine, toccando anche il concetto di perseveranza. L’immagine deve essere costante in tutti i punti di vista, non solo nelle tempistiche, ma anche nelle singole caratteristiche del piano di comunicazione.
La coerenza è stata identificata come un pilastro fondamentale. Dopo aver impostato un nuovo mindset per il piano di comunicazione, è essenziale declinarlo sia internamente che esternamente. Diversi punti di vista sono stati raccolti, evidenziando come ogni settore sia caratterizzato da stakeholder molto diversi. È importante rilevare e mappare il peso di ciascun stakeholder per collegarlo ai vari elementi di flessibilità, resilienza e gestione delle crisi.
Un altro elemento cruciale è la distintività e coerenza. La strategia deve partire dalla conoscenza. È necessario avere un piano di formazione che raccolga tutte le necessità degli stakeholder, inclusi interni, classe dirigente e target decisionali. Questo permetterà di definire un’identità distintiva rispetto agli stakeholder esterni. La “Linear Truth” come driver è stata sottolineata come fondamentale: non si tratta solo di fare formazione, ma di fare in modo che tutti ci credano e che diventi un valore culturale. La coerenza tra interno, esterno e piano di comunicazione è essenziale.
Durante la discussione, è emerso che una gran parte della comunicazione deve passare tramite comportamenti naturali, istintivi, derivati dalla cultura aziendale. Questo è importante per mantenere coerenza e naturalezza nel comportamento. È stato inoltre evidenziato il ruolo del Chief People Officer nella strategia di comunicazione, legando la cultura aziendale alla sostenibilità.
Gli estremi del dibattito hanno toccato ciò che non si dovrebbe mai fare: l’autoreferenzialità, affidarsi a standard e benchmark esterni, e comunicare verità parziali. La gestione delle crisi è stata indicata come un driver fondamentale. Si è discusso dell’importanza di evitare soluzioni facili e non sensibili ai diversi punti di vista e conoscenze.
Un punto particolarmente apprezzato è stato il coraggio. In un contesto dove molte aziende parlano di sostenibilità, è fondamentale avere il coraggio di esporsi nelle iniziative e nella comunicazione, trovando la memorabilità.
Infine, si è passati all’analisi di KPI e alla concretezza nella comunicazione. È necessario correlare funzioni, analisi, reportistiche e azioni di monitoraggio, unendo piani strategici e di comunicazione. La comunicazione deve partire dagli obiettivi strategici aziendali e formare le persone per creare condivisione e commitment. La compliance è stata evidenziata come cruciale nella comunicazione efficace.
È stato discusso il co-design con gli stakeholder, promuovendo la proattività degli Ambassador e l’inclusività nei progetti. Sono stati elencati gli errori da evitare: autoreferenzialità, obiettivi non misurabili, mentire, ignorare la necessità di formazione continua e rendere i messaggi non comprensibili.
In conclusione, la discussione ha evidenziato l’importanza della concretezza, coerenza, ascolto e coprogettazione nella comunicazione. L’incontro è stato estremamente stimolante e ha prodotto molte idee di alto livello, con l’obiettivo di costruire un modello chiaro e strategico per la comunicazione nell’ambito della sostenibilità.
Web Talk 2 – Metriche chiave della comunicazione: definire obiettivi e valutare l’impatto – 5 giugno
Durante il secondo incontro Web Talk della Community, i partecipanti hanno affrontato numerosi temi rilevanti, tra cui chiarezza, experience, flessibilità e coerenza, con particolare attenzione ai KPI per la misurazione di questi aspetti.
Il tema della chiarezza è stato uno dei primi ad essere affrontato, con un focus sulla necessità di etichette specifiche. Tuttavia, uno spunto importante è andato perso e verrà reintegrato successivamente. La discussione sull’experience si è concentrata sui KPI, evidenziando come questo aspetto sia uno dei più facilmente misurabili. Gli indicatori principali includono l’activation rate e l’ex conversion rate, che misurano il tasso di adesione rispetto alla comunicazione e all’experience, coinvolgendo specificamente gli stakeholder.
La flessibilità è stata discussa con un’attenzione particolare al retention rate. Il team ha suggerito l’importanza di organizzare checkpoint meeting con gli stakeholder lungo le linee temporali dei progetti, per osservare il tasso di adesione nel tempo. Questo metodo permette di misurare la flessibilità e la capacità progettuale di mantenere o ampliare le promesse iniziali.
Per quanto riguarda la coerenza, il KPI più rilevante individuato è quello del trust. La misurazione della rilevanza si basa sulla capacità degli stakeholder di ricevere e interiorizzare stimoli sia emotivi che razionali, traducendosi in un engagement rate elevato, essenziale per la proattività.
La costruzione dello storytelling è misurata principalmente tramite indicatori specifici, come il grado in cui gli stakeholder si sentono protagonisti all’interno della storia di sostenibilità dell’azienda. Un altro KPI importante è il familiarity scale, che misura non solo la consapevolezza degli stakeholder rispetto ai temi strategici, ma anche quanto essi siano familiari con le specifiche progettualità.
Durante la riunione, è stata sottolineata l’importanza di mantenere l’autenticità e l’attendibilità delle informazioni. È emerso un avvertimento contro l’aggregazione di dati o correlazioni fantasiose, poiché i grafici possono risultare fuorvianti. La chiarezza e l’integrità delle informazioni sono stati riconosciuti come elementi essenziali.