IL PERCORSO VERSO LA TRANSIZIONE
SOSTENIBILE
PER LA TUA AZIENDA

Il vostro percorso con SDGs Leaders

Referente Community

Vito Palumbo

Referente Community

Pietro Scrimieri

Referente Community

Elodia Gagliese

Referente Community

Andrea Paschetto

SUSTAINABILITY SDGs COMMUNITY

OPENING MEETING

La strategia di sostenibilità ambientale delle aziende

WEB MEETING 1

I KPI DELLA SOSTENIBILITÀ AZIENDALE

MIDDLE TERM ROUND TABLE

SINERGIE STRATEGICHE: UN APPROCCIO INTEGRATO PER KPI E CERTIFICAZIONI

WEB MEETING 2

IDENTIFICARE E MONITORARE: LA SFIDA DEI KPI DELLA SOSTENIBILITA’

COMMUNICATION & MARKETING SDGs COMMUNITY

OPENING MEETING

I driver strategici della comunicazione di sostenibilità

WEB MEETING 1

I KPI DELLA SOSTENIBILITÀ AZIENDALE E COME COMUNICARE IL BILANCIO DI SOSTENIBILITA'

MIDDLE TERM ROUND TABLE

TRASPARENZA COMUNICATIVA: STRATEGIE AVANZATE PER LA PREVENZIONE DI GREENWASHING E GREENHUSHING

WEB MEETING 2

METRICHE CHIAVE DELLA COMUNICAZIONE: DEFINIRE OBIETTIVI E VALUTARE L'IMPATTO

HUMAN RESOURCES SDGs COMMUNITY

OPENING MEETING

Le nuove competenze per un mindset green e sostenibile

WEB MEETING 1

PEOPLE MANAGEMENT: PERCHÉ LA SOSTENIBILITÀ PASSA DALLE RISORSE UMANE

MIDDLE TERM ROUND TABLE

GENERAZIONI IN EVOLUZIONE: NUOVE COMPETENZE PER UN FUTURO SOSTENIBILE NELLE AZIENDE

WEB MEETING 2

VERSO CARRIERE SOSTENIBILI: STRATEGIE DI PIANIFICAZIONE E INTEGRAZIONE DELLA SOSTENIBILITÀ NELL'HR

PROCUREMENT SDGs COMMUNITY

OPENING MEETING

SUSTAINABLE SUPPLY CHAIN

WEB MEETING 1

IL COINVOLGIMENTO DEGLI STAKEHOLDERS LUNGO LA SUPPLY CHAIN

MIDDLE TERM ROUND TABLE

L’APPROCCIO METODOLOGICO PER LA GESTIONE SOSTENIBILE DELLA SUPPLY CHAIN

WEB MEETING 2

ECONOMIA CIRCOLARE E MODELLI DI BUSINESS:DAL FORNITORE AL CLIENTE

DIDATTICA

COMM

Communication & Marketing SDGs Community

Opening Meeting – I driver della comunicazione di sostenibilità – 5 febbraio 2024

La sostenibilità deve diventare una cultura condivisa ed è per questo che la Communication & Marketing SDGs Community ha individuato nel lancio di una campagna di comunicazione sulla sostenibilità, con l’obiettivo di creare un manifesto comune tra le aziende partecipanti, un ottimo strumento di per veicolare i benefici della transizione sostenibile. La campagna dovrebbe includere creatività, slogan e declinazioni per vari target, incluse le scuole, dove è previsto un contest per coinvolgere le nuove generazioni.

Rivolta sia a target interni che esterni, la campagna dovrebbe essere presentata con un evento istituzionale, dove verranno illustrati il manifesto e un report scientifico. Sarà creato un logo adottabile dalle aziende che si riconoscono nei valori della campagna. Ambassador istituzionali e di vari settori promuoveranno il messaggio, con l’aiuto di media partner per ampliare la portata.

Il claim proposto è: “La sostenibilità esce dal mondo delle aziende per incontrare la società”. La campagna sarà multitarget, multicontenuto e multipiattaforma, con programmi formativi multidisciplinari, dalla sostenibilità alla cultura finanziaria, rivolti anche ai ragazzi NEET.

Web Talk 1 – I KPI della sostenibilità aziendale e come comunicare il bilancio di sostenibilità – 5 marzo 2024

Nel corso del primo Web Talk, la Community ha continuato il ragionamento sul progetto della campagna di comunicazione focalizzandosi su tematiche come la cura, la consapevolezza, l’identificazione di contenuti e canali, e il deployment a terra con il coinvolgimento di scuole e giovani, utilizzando anche canali innovativi come TikTok e i social media. Sono stati poi discussi i KPI della comunicazione, con focus, sul progetto specifico della campagna di comunicazione, su parole come “vita” o “futuro”. Fondamentale tener conto di KPI credibili, che includano numeri oltre alle parole.

I target individuati per la campagna sono stati cinque: istituzioni pubbliche, istituzioni private con focus su istituti finanziari, media, pubblici aziendali interni e clienti/consumatori con focus sulle nuove generazioni. Per ogni target, la Community ha individuato attività comunicative specifiche, come la sottoscrizione di un manifesto per le istituzioni pubbliche, un protocollo di best practices per le istituzioni private, conferenze stampa e interviste per i media, un evento interno chiamato “Sustainability Day” per i dipendenti e campagne social per i clienti esterni. È stata anche proposta l’idea di un logo specifico per identificare la campagna. I KPI proposti includono il numero di sottoscrizioni, feedback dagli stakeholders, valorizzazione delle uscite stampa, una survey per i dipendenti e il numero di interazioni sui social.

Middle Term Round Table – Trasparenza comunicativa – strategie avanzate per la prevenzione di greenwashing e greenhushing – 8 maggio 2024

Durante l’incontro del Middle Term della Community è emerso un concetto centrale: spesso, ritornare alle basi e alla semplicità permette di visualizzare chiaramente gli errori e identificare i driver che danno coerenza e posizionamento all’immagine e ai canali di comunicazione. Questo è particolarmente rilevante nel contesto della sostenibilità, un tema complesso e controverso.

Il gruppo ha iniziato discutendo di strategia, partendo dall’obiettivo, un elemento spesso sottovalutato. È stato evidenziato come l’individuazione di un target, un messaggio e il giusto mezzo siano fondamentali. Le caratteristiche principali nella comunicazione devono includere flessibilità, chiarezza e resilienza nel lungo termine, toccando anche il concetto di perseveranza. L’immagine deve essere costante in tutti i punti di vista, non solo nelle tempistiche, ma anche nelle singole caratteristiche del piano di comunicazione.

La coerenza è stata identificata come un pilastro fondamentale. Dopo aver impostato un nuovo mindset per il piano di comunicazione, è essenziale declinarlo sia internamente che esternamente. Diversi punti di vista sono stati raccolti, evidenziando come ogni settore sia caratterizzato da stakeholder molto diversi. È importante rilevare e mappare il peso di ciascun stakeholder per collegarlo ai vari elementi di flessibilità, resilienza e gestione delle crisi.

Un altro elemento cruciale è la distintività e coerenza. La strategia deve partire dalla conoscenza. È necessario avere un piano di formazione che raccolga tutte le necessità degli stakeholder, inclusi interni, classe dirigente e target decisionali. Questo permetterà di definire un’identità distintiva rispetto agli stakeholder esterni. La “Linear Truth” come driver è stata sottolineata come fondamentale: non si tratta solo di fare formazione, ma di fare in modo che tutti ci credano e che diventi un valore culturale. La coerenza tra interno, esterno e piano di comunicazione è essenziale.

Durante la discussione, è emerso che una gran parte della comunicazione deve passare tramite comportamenti naturali, istintivi, derivati dalla cultura aziendale. Questo è importante per mantenere coerenza e naturalezza nel comportamento. È stato inoltre evidenziato il ruolo del Chief People Officer nella strategia di comunicazione, legando la cultura aziendale alla sostenibilità.

Gli estremi del dibattito hanno toccato ciò che non si dovrebbe mai fare: l’autoreferenzialità, affidarsi a standard e benchmark esterni, e comunicare verità parziali. La gestione delle crisi è stata indicata come un driver fondamentale. Si è discusso dell’importanza di evitare soluzioni facili e non sensibili ai diversi punti di vista e conoscenze.

Un punto particolarmente apprezzato è stato il coraggio. In un contesto dove molte aziende parlano di sostenibilità, è fondamentale avere il coraggio di esporsi nelle iniziative e nella comunicazione, trovando la memorabilità.

Infine, si è passati all’analisi di KPI e alla concretezza nella comunicazione. È necessario correlare funzioni, analisi, reportistiche e azioni di monitoraggio, unendo piani strategici e di comunicazione. La comunicazione deve partire dagli obiettivi strategici aziendali e formare le persone per creare condivisione e commitment. La compliance è stata evidenziata come cruciale nella comunicazione efficace.

È stato discusso il co-design con gli stakeholder, promuovendo la proattività degli Ambassador e l’inclusività nei progetti. Sono stati elencati gli errori da evitare: autoreferenzialità, obiettivi non misurabili, mentire, ignorare la necessità di formazione continua e rendere i messaggi non comprensibili.

In conclusione, la discussione ha evidenziato l’importanza della concretezza, coerenza, ascolto e coprogettazione nella comunicazione. L’incontro è stato estremamente stimolante e ha prodotto molte idee di alto livello, con l’obiettivo di costruire un modello chiaro e strategico per la comunicazione nell’ambito della sostenibilità.

Web Talk 2 – Metriche chiave della comunicazione: definire obiettivi e valutare l’impatto – 5 giugno

Durante il secondo incontro Web Talk della Community, i partecipanti hanno affrontato numerosi temi rilevanti, tra cui chiarezza, experience, flessibilità e coerenza, con particolare attenzione ai KPI per la misurazione di questi aspetti.

Il tema della chiarezza è stato uno dei primi ad essere affrontato, con un focus sulla necessità di etichette specifiche. Tuttavia, uno spunto importante è andato perso e verrà reintegrato successivamente. La discussione sull’experience si è concentrata sui KPI, evidenziando come questo aspetto sia uno dei più facilmente misurabili. Gli indicatori principali includono l’activation rate e l’ex conversion rate, che misurano il tasso di adesione rispetto alla comunicazione e all’experience, coinvolgendo specificamente gli stakeholder.

La flessibilità è stata discussa con un’attenzione particolare al retention rate. Il team ha suggerito l’importanza di organizzare checkpoint meeting con gli stakeholder lungo le linee temporali dei progetti, per osservare il tasso di adesione nel tempo. Questo metodo permette di misurare la flessibilità e la capacità progettuale di mantenere o ampliare le promesse iniziali.

Per quanto riguarda la coerenza, il KPI più rilevante individuato è quello del trust. La misurazione della rilevanza si basa sulla capacità degli stakeholder di ricevere e interiorizzare stimoli sia emotivi che razionali, traducendosi in un engagement rate elevato, essenziale per la proattività.

La costruzione dello storytelling è misurata principalmente tramite indicatori specifici, come il grado in cui gli stakeholder si sentono protagonisti all’interno della storia di sostenibilità dell’azienda. Un altro KPI importante è il familiarity scale, che misura non solo la consapevolezza degli stakeholder rispetto ai temi strategici, ma anche quanto essi siano familiari con le specifiche progettualità.

Durante la riunione, è stata sottolineata l’importanza di mantenere l’autenticità e l’attendibilità delle informazioni. È emerso un avvertimento contro l’aggregazione di dati o correlazioni fantasiose, poiché i grafici possono risultare fuorvianti. La chiarezza e l’integrità delle informazioni sono stati riconosciuti come elementi essenziali.

 

SUST

Sustainability SDGs Community

Opening Meeting – La strategia di sostenibilità ambientale nelle aziende – 24 gennaio 2024

Durante l’incontro Opening Meeting del percorso 2024 si è riflettuto sul concetto di “Sustainability Community”. Questo termine implica molto più che una semplice traduzione di parole tra lingue diverse in quanto rappresenta un vero e proprio impegno reciproco tra i membri di una comunità. La differenza tra una “Sustainability Community” e un “Sustainability Group” risiede infatti proprio in questo: la comunità si basa su un serio impegno reciproco, mentre un gruppo potrebbe limitarsi a discutere della sostenibilità senza un reale coinvolgimento.

La sostenibilità, derivante dal latino, significa letteralmente “sostenere” o “supportare”. Questo implica la capacità di spingere verso l’alto, ruolo fondamentale del leader. Un vero leader deve essere un esempio da seguire, poiché il modello “command and control” non è efficace. Un leader che non pratica ciò che predica perde credibilità e, perciò, la leadership efficace in termini di sostenibilità richiede comportamenti concreti e credibili, mostrando il percorso con il proprio esempio.

Web Talk 1 – I KPI della sostenibilità aziendale e nuove normative – 4 marzo 2024

Nel corso del primo incontro Web talk si è discusso a fondo dei KPI (Key Performance Indicators) e sulle sfide che le aziende affrontano nell’integrare KPI finanziari e non finanziari. La discussione ha messo in luce l’importanza di bilanciare questi indicatori e di rendere conto del valore generato sul piano socio ambientale. Si è anche sottolineato come i rating e le certificazioni siano strumenti cruciali ma distinti, con la necessità di saperli conoscere accuratamente.

Sono state inoltre condivise numerose best practice, sia interne che esterne, per promuovere la sostenibilità e non sono mancate poi discussioni sull’importanza di un sistema integrato che parte dai report per riconoscere le situazioni virtuose e trasformarle in programmi ambassador. Questo approccio permette di collegare i KPI strategici a progetti specifici, comprendendo così l’impatto di ogni azione sulla sostenibilità.

L’incontro si è concluso con un appello alla raccolta continua di informazioni per arrivare a una sintesi funzionale. Sono emerse parole chiave come sinergie, ispirazione, curiosità, formazione, semplificazione, e coinvolgimento degli stakeholder, indicando le direzioni future per le organizzazioni.

Middle Term Round Table – Sinergie strategiche: un approccio integrato per KPI e certificazioni – 10 aprile 2024

Durante la tappa Middle Term Round Table sono stati identificati tre temi principali: la capacità di identificare i framework, la definizione progressiva delle certificazioni e la gestione degli standard. È emersa l’importanza di affrontare gli standard con dettaglio per rendere il processo di certificazione più gestibile.

La discussione ha riguardato gli obiettivi interni di sostenibilità e quelli verso i clienti, con un focus su aspetti ambientali e produzione di energie rinnovabili nel settore delle costruzioni. Sono stati inoltre selezionati specifici obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (SDG) e indicatori per monitorare la sostenibilità a livello aziendale.

Nel corso della fase di sintesi dei lavori è stata sottolineata la necessità di un framework di riferimento condiviso tra diverse community, poiché la sostenibilità deve essere un impegno collettivo.

Web Talk 2 – Identificare e monitorare: la sfida dei KPI della sostenibilità – 4 giugno 2024

L’incontro ha evidenziato l’importanza delle certificazioni, sottolineando però che non tutte le organizzazioni devono ottenerne il numero maggiore disponibile sul mercato. Un’analisi di materialità aiuta a identificare i temi più impattanti e rilevanti per ogni organizzazione, scegliendo così le certificazioni più significative.

La sostenibilità nelle organizzazioni è stata un tema centrale, con esempi di successo che hanno mostrato l’implementazione di contratti flessibili di smart working e un giorno libero a settimana. Questo approccio deve essere monitorato sia quantitativamente che qualitativamente, con un accompagnamento culturale per garantire l’equità nel carico di lavoro.

Si è discusso anche dell’importanza degli indicatori intangibili, come la conoscenza e il know-how, e della necessità di affrontare il problema del quitting in modo proattivo. Grandi organizzazioni come Google e Microsoft hanno dimostrato che dare potere alle persone e sbloccare il loro potenziale generativo porta a benessere e senso di appartenenza.

L’incontro si è concluso ricordando che la responsabilità della sostenibilità ricade sui dipartimenti impegnati nella gestione sociale dell’organizzazione, estendendosi anche alla comunità esterna a livello locale, nazionale e internazionale.

Human Resources SDGs Community

Opening Meeting – Le nuove competenze per un mindset green e sostenibile – 22 febbraio 2024

La riflessione critica sulla sostenibilità è fondamentale per valutare le soluzioni e le problematiche relative alla sostenibilità aziendale. Questo processo è particolarmente importante per i manager, che spesso devono convincere gli altri dell’utilità delle soluzioni proposte. La sostenibilità non è solo una scelta strategica, ma anche etica. Coinvolgere tutti i dipendenti, dai dirigenti agli operativi, è cruciale per creare un impegno condiviso verso pratiche sostenibili e, per superare la tendenza alla procrastinazione post-pandemica, è necessaria una visione a lungo termine, che coinvolga tutte le generazioni per garantire continuità e adattamento alle sfide future.

Il coinvolgimento della Generazione Z e la collaborazione tra tutte le generazioni sono vitali per evitare pratiche superficiali come il greenwashing e il social washing. Ogni generazione porta un valore unico, contribuendo a un approccio più autentico e sostenibile. La sostenibilità deve essere integrata a tutti i livelli aziendali, inclusi gli operai nelle operations. L’attenzione ai temi ESG (ambientali, sociali e di governance) è fondamentale per un approccio olistico.

La sfida del reskilling e dell’upskilling continuo è sempre più rilevante a causa dell’evoluzione delle competenze richieste, in particolare con l’avvento dell’intelligenza artificiale. Una governance solida è essenziale per supportare tutte le dimensioni della sostenibilità, garantendo che le pratiche sostenibili siano implementate in modo efficace e trasparente.

Web Talk 1 – People Management: perchè la sostenibilità passa dalle risorse umane – 14 marzo 2024

Il primo incontro Web Talk della Community ha messo in evidenza numerosi temi interessanti e domande cruciali per il futuro delle aziende. Durante la sessione, i partecipanti hanno condiviso riflessioni personali e affrontato problematiche quotidiane, concentrandosi sul miglioramento della gestione aziendale. Un tema centrale è stato quello delle generazioni, rilevante sin dai tempi di Platone, Aristotele e Catone, ma oggi particolarmente urgente. Per la prima volta nella storia, tante generazioni diverse, ciascuna caratterizzata da eventi e culture distinti, coesistono nel mondo del lavoro. Il concetto di “perennial” è stato discusso, evidenziando come i giovani di 20 anni possano diventare “grandi” a 50 anni e continuare a contribuire ancora a lungo. Comprendere come gestire questa diversità generazionale senza domande stranianti è cruciale. È stato discusso come sfruttare l’esperienza e creare connessioni efficaci tra giovani e persone con maggiore esperienza all’interno delle aziende.

Un altro argomento significativo è stato la sostenibilità, non solo in termini di evoluzione generazionale, ma anche nella costruzione di percorsi di carriera sostenibili. È emerso il tema dello scopo, o “purpose”, e di come l’equilibrio tra vita lavorativa e privata possa diventare un obiettivo di vita flessibile e dinamico.

L’HR (Human Resources) è stato immaginato come un sarto delle persone e dell’organizzazione, capace di gestire macro-trend e adattarli alle esigenze aziendali. Un HR che ascolta, incontra il singolo e costruisce insieme, utilizzando trasparenza e innovazione. Questo HR deve avere un pensiero fluido, capace di rispondere alle esigenze del singolo e del business, quasi come se possedesse dei superpoteri.

Middle Term Round Table – Generazioni in evoluzione: nuove competenze per un futuro sostenibile nelle aziende – 11 aprile 2024

Durante la discussione, è emersa una realtà complessa: molte persone sono ancora legate a una carriera verticistica. Sebbene le aziende siano formalmente un’oligarchia consensuale, rimangono comunque strutture oligarchiche. Gli stakeholder, sia interni che esterni, tendono ad aderire a questo sistema, e chi opera all’interno dell’azienda o proviene dall’esterno tende a inserirsi in questa logica, anche se sta lentamente cambiando.

Il cambiamento è più evidente nelle aziende che operano per progetti. La natura temporanea dei progetti richiede una partecipazione, leadership e coinvolgimento diversi rispetto alla carriera verticistica, accelerando così il cambiamento. Questo cambiamento non deve necessariamente essere una sostituzione totale, ma piuttosto un’ibridazione. Alcune aziende continueranno a essere verticistiche per alcune attività e ibride per altre.

Le persone, sia nuove che già presenti in azienda, costruiscono il proprio percorso con piena autoconsapevolezza, che deve essere ascoltata, guidata e supportata. La carriera trasversale può ottenere riconoscimenti verticistici. Per acquisire le competenze necessarie, sia tecniche che comportamentali, è fondamentale avere un dipartimento HR che ascolti, sia presente, fornisca strumenti e metodi, e garantisca qualità nella self-evaluation e nella costruzione del percorso. Questo aiuta manager e dipendenti a crescere in modo consapevole, spingendoli a costruire attivamente la propria carriera.

Il mindset sta cambiando, partendo dall’eredità aziendale e conducendola verso un futuro più elastico e flessibile, dove HR fa la differenza. Il gruppo Cham ha poi presentato i propri punti, sottolineando l’importanza di creare un output definito per ogni community. Ci sarà un momento in cui questi framework saranno aperti e HR dialogherà con comunicazione, procurement e altre aree per valutare l’inclusività dell’organizzazione.

HR è un equalizzatore nell’azienda e l’unica funzione che mette in relazione l’organizzazione con le persone, incluse le rappresentanze sindacali. Questo valore deve essere riconosciuto. Diversi punti tecnici sono emersi, riguardanti le best practice per portare avanti il modello ibrido e gestire sia la carriera gerarchica dei boomers che quella flessibile delle nuove generazioni.

  1. Passare dalla matrice performance-potenziale a un track record dei percorsi professionali, suddividendo le velocità di crescita e definendo il sistema di successione.
  2. Valutare non solo il raggiungimento dell’obiettivo, ma anche il metodo utilizzato. Questo diventa la base per l’assessment e i feedback, valorizzando i comportamenti organizzativi.
  3. Equiparare, sotto il profilo gestionale, i professional ritenuti unici ai manager. Un Guru o uno Scientist, che genera valore, deve essere trattato come un manager.
  4. Utilizzare piattaforme di welfare per traghettare la cultura organizzativa verso le nuove generazioni.

 

Web Talk 2 – Verso carriere sostenibili: strategie di pianificazione e integrazione della sostenibilità nell’HR – 6 giugno 2024

Nel corso del secondo incontro Web Talk è stato discusso intensamente il tema dell’attrazione e della fidelizzazione dei candidati attraverso la cultura aziendale e i valori.

Durante il dibattito, si è sollevata una provocazione riguardante l’uso dei KPI (Key Performance Indicators) come strumento per valutare la carriera e attrarre nuovi talenti. Sebbene non sia stata trovata una soluzione definitiva su come diversificare e personalizzare gli strumenti HR, è emersa la necessità di creare percorsi di sviluppo altamente personalizzati e olistici. Questi percorsi dovrebbero includere strumenti sia premiali che correttivi, sottolineando che, oltre a premiare, a volte è necessario sanzionare per far comprendere il valore dei trend.

Si è discusso poi della possibilità di prendere un processo HR a caso e di adattarlo tecnicamente per rispondere ai vari fabbisogni, tenendo conto della presenza di diverse generazioni nei gruppi di lavoro e della conseguente complessità gestionale. È stata anche proposta una sessione tecnica per approfondire questi temi.

Il ruolo dell’HR si sta evolvendo verso quello di business partner strategico. Successivamente, è stata evidenziata l’importanza di proporre l’azienda in modo autentico e riconoscibile fin dal momento in cui si decide di viverla. Un percorso condiviso e trasparente, che includa sia successi che insuccessi, è fondamentale per attrarre e trattenere i talenti. La partecipazione attiva delle persone arricchisce la proposta di valore dell’azienda e crea un senso di appartenenza che può portare anche a un eventuale ritorno di chi lascia l’azienda.

Sono stati individuati due flussi principali: la costruzione del Manifesto che guiderà il percorso futuro e l’esplorazione di nuove opportunità. Le carriere sostenibili richiedono coerenza e autenticità, elementi cruciali per garantire un modello di retention efficace.

Procurement SDGs Community

Opening Meeting – Sustainable supply chain – 13 febbraio 2024

Durante il primo incontro annuale della Community è stata sottolineata l’importanza della sostenibilità per le piccole e medie imprese (PMI). I progressi sono stati significativi sia internamente che esternamente, evidenziando che la sostenibilità deve essere considerata una licenza per operare. La gestione dei fornitori lungo tutto il ciclo di vita è una sfida particolarmente impegnativa per le PMI. Se un’azienda fornisce i propri principi di approvvigionamento, la gestione risulta relativamente semplice. Tuttavia, la situazione si complica quando si richiede la compilazione di questionari o l’esecuzione di audit in loco. Questo scenario porta alla necessità di segmentare i fornitori e di definire una roadmap a lungo termine.

Un tema emerso con forza durante la discussione riguarda i costi associati agli audit, che possono rappresentare un ostacolo significativo. Mentre alcune aziende dispongono di budget dedicati a questo scopo, molte altre realtà non hanno le stesse risorse. Di conseguenza, è fondamentale riflettere sulle relazioni strategiche a lungo termine tra le parti coinvolte.

Un altro punto chiave discusso è stata l’importanza della formazione e della creazione di una community. La creazione di una community lungo tutto il procurement è stata una conclusione condivisa da tutti i partecipanti.

Il gruppo, composto da aziende del settore pubblico e privato, ha affrontato le sfide legate alla selezione e certificazione dei fornitori. È emerso che gli operatori devono essere allineati a criteri di lavoro sostenibili e che il Change Management interno, insieme a una cultura e obiettivi condivisi, sono fondamentali.

Il controllo della filiera è cruciale non solo per motivi normativi, ma anche reputazionali. Negli appalti pubblici, ad esempio, la reputazione di un fornitore può influenzare significativamente la scelta, anche se il reato per cui è stato imputato non è direttamente rilevante per la fornitura. La reputazione resta un elemento cruciale per la sostenibilità, influenzando vari indicatori.

Nonostante l’assenza di un rating ESG unico e universalmente riconosciuto, il tavolo di lavoro ha l’opportunità di definire i propri criteri e portarli a livello governativo. Il modello delineato mira a rispondere ai bisogni concreti delle aziende, con l’obiettivo di compiere un ulteriore passo verso una sostenibilità integrata.

Web Talk 1 – Il coinvolgimento degli stakeholders lungo la supply chain – 4 aprile 2024

Durante il primo incontro Web Talk, i partecipanti hanno discusso diverse iniziative e priorità relative alla sostenibilità nelle loro organizzazioni. Inizialmente, alcuni partecipanti hanno presentato le loro iniziative e priorità, fornendo una panoramica dei temi rilevanti per le loro organizzazioni.

Uno dei temi principali emersi è stata la necessità di un cambio di passo interno. È evidente che, quando si parla di sostenibilità, è essenziale che la funzione operativa e organizzativa si muova verso criteri di sostenibilità. Cesare ha offerto un punto di vista interessante, sottolineando l’importanza di superare i silos organizzativi. Alcuni partecipanti hanno evidenziato la necessità di evitare modelli autoreferenziali e di sviluppare criteri di valutazione chiari.

Il tema del rating ESG è emerso frequentemente, con la consapevolezza che attualmente esistono diversi sistemi di rating senza uno standard unico di riferimento, il che può creare problemi. Tuttavia, il confronto con benchmark è considerato un elemento distintivo. Inoltre, è stato discusso il contesto normativo, particolarmente rilevante per chi opera con la pubblica amministrazione, e la necessità di comprendere il nuovo codice degli appalti, con la possibilità di proporre arricchimenti alla normativa esistente.

Un altro tema trattato è stato quello delle sinergie esterne. I partecipanti hanno discusso su come trovare la giusta comunicazione e le energie necessarie per cambiare i fornitori, soprattutto le PMI. È emerso il problema di confrontarsi con aziende che devono rispondere a richieste di sostenibilità e reputazionali, rendendo necessaria l’assistenza e il supporto a questi interlocutori.

Un punto interessante emerso dalla discussione è stato quello dell’innovazione tecnologica. Il procurement è visto come un driver di innovazione, con aziende come Eni che propongono modelli innovativi e l’uso di tecnologie avanzate. L’innovazione tecnologica è considerata un elemento abilitante da prendere in considerazione.

Tra gli altri spunti emersi, il tema della formazione interna ed esterna. Inoltre, è stato sollevato il tema della comunicazione e della narrazione, con l’obiettivo di dimostrare l’impatto delle iniziative di sostenibilità dell’azienda. La narrazione dell’impatto è considerata di grande valore per la percezione e la costruzione della reputazione dell’azienda.

Middle Term – L’approccio metodologico per la gestione sostenibile della supply chain – 7 maggio 2024

Durante l’incontro Middle term i partecipanti hanno discusso le attività in corso e pianificato i prossimi appuntamenti, concentrandosi sul piano d’azione futuro. È emersa una necessità urgente di creare uno standard unificato di sostenibilità che ogni azienda possa adattare alle proprie specifiche esigenze. Innanzitutto, è stata riconosciuta la mancanza di uno standard globale che possa essere adottato universalmente. Questa carenza crea una disparità di criteri tra le corporation e i singoli paesi. Inoltre, le linee guida attuali sono spesso suscettibili di interpretazione, rendendo la semplicità e la chiarezza degli standard un obiettivo fondamentale.

Un’altra questione critica riguarda la formazione e la comprensione adeguata delle linee guida esistenti. Senza una formazione appropriata, diventa difficile implementare efficacemente le politiche di sostenibilità. Inoltre, la sostenibilità non è sempre un parametro decisivo nella selezione dei fornitori, anche se dovrebbe esserlo. Infine, è stato sottolineato che la valutazione dei fornitori deve essere differenziata in base alla loro categoria, per riflettere adeguatamente le diverse esigenze e capacità.

Per affrontare queste sfide, sono state proposte diverse soluzioni. La prima è la creazione di standard allineati tra industrie e paesi, per stabilire criteri comuni per i fornitori, facilitando così la loro valutazione e comparazione. Inoltre, è stato suggerito di sviluppare una “capability building roadmap”, chiedendo ai fornitori di impegnarsi in un percorso di miglioramento se non raggiungono un punteggio di sostenibilità adeguato.

Un’altra proposta è quella di effettuare una valutazione della maturità (maturity assessment) per capire il punto di partenza e identificare i problemi esistenti nel parco fornitori. La gestione e il controllo della filiera sono altrettanto cruciali, con la necessità di standardizzare e monitorare l’intera catena di approvvigionamento, inclusi i subappaltatori, per garantire tracciabilità e coerenza.

La digitalizzazione e la sicurezza dei dati rappresentano ulteriori sfide. È essenziale garantire che i dati siano sicuri e non compromessi, utilizzando piattaforme interoperabili che possano gestire le interazioni interne ed esterne, integrandosi con i sistemi aziendali e normativi esistenti. Questo richiede un approccio coordinato e ben strutturato, che includa la modellizzazione dei processi aziendali per integrare i principi di sostenibilità.

Anche la formazione e lo sviluppo delle competenze sono fondamentali. È necessario formare team dedicati alla sostenibilità e assicurarsi che i sistemi tecnologici siano interoperabili e conformi alle normative sulla sicurezza dei dati. Inoltre, la comunicazione e lo storytelling giocano un ruolo cruciale nel promuovere la sostenibilità. Identificare i contenuti chiave e adattarli al pubblico di riferimento, definire obiettivi chiari per la comunicazione e misurare il ritorno delle attività sono passaggi essenziali per garantire l’efficacia delle iniziative.

Formare i responsabili marketing sui temi aziendali è altrettanto importante per assicurare una comunicazione coerente ed efficace. Allocare risorse per la comunicazione e definire KPI per misurare l’efficacia delle attività è essenziale per ottenere un buon ritorno sull’investimento. L’impatto della comunicazione è trasversale, influenzando sia il senso di appartenenza all’azienda sia la reputazione esterna.

In conclusione, l’incontro ha messo in luce l’importanza di sviluppare standard globali di sostenibilità che siano semplici, universali e adeguatamente supportati da formazione e tecnologia. Solo così le aziende potranno operare in modo più efficace e promuovere una sostenibilità autentica e misurabile, che possa davvero fare la differenza.

Web Talk 2 – Economia circolare e modelli di business: dal fornitore al cliente – 25 giugno

Ricordando che il gruppo ha iniziato il suo percorso a febbraio, è stato riassunto il cammino seguito: attraverso tavole rotonde e interviste, sono stati individuati temi rilevanti, e il gruppo è stato suddiviso in due macro gruppi per affrontare i bisogni interni ed esterni. Tra i temi rilevanti emersi ci sono la gestione dei fornitori, l’allineamento culturale alla sostenibilità, la formazione e la gestione dell’ecosistema esterno.

A maggio, il gruppo si è ulteriormente suddiviso per definire i temi prioritari, use case e macro soluzioni. I tre principali macro temi identificati sono: disegno e sviluppo di servizi per la filiera, modelli operativi nella gestione dei fornitori, e sviluppo di soft skill e temi ESG.

L’obiettivo dell’incontro era allinearsi sulle macro soluzioni e avviare una gap analysis. Inoltre, si è discusso della presentazione delle best practice nel prossimo incontro di novembre, con l’intento di concludere l’anno con idee progettuali condivise.

Il primo gruppo ha discusso delle idee di macro soluzioni come il portale di community e strumenti verticali per funzione. Si è parlato anche dell’importanza di arricchire i servizi per gestire i consumi di CO2 e altri aspetti critici. Inoltre, è emerso il tema dei costi e della necessità di condividere gli sforzi all’interno della community.

Il secondo gruppo ha discusso l’impatto dell’intelligenza artificiale nella selezione e monitoraggio dei fornitori. Uno dei partecipanti ha sottolineato il basso livello di maturità della propria organizzazione nell’uso dell’IA. Un altro ha ampliato il discorso, evidenziando come l’IA non sia solo un’opportunità di digitalizzazione, ma una tecnologia trasformativa che richiede una gestione attenta da parte della direzione acquisti.

Il terzo gruppo ha riletto i macro temi e si è focalizzato su sfide, tecnologie e soluzioni. Due temi principali sono emersi: l’importanza del top management come sponsor dei progetti e la chiarezza nelle azioni di comunicazione interna ed esterna. Inoltre, è stato discusso il tema del codice etico per le piccole e medie imprese.

SPEAKER OPPORTUNITIES

Elodia Gagliese, Acquedotto Pugliese: “All’interno del piano della sostenibilità sono previste azioni sulla S di ESG, come la sottoscrizione di principi di empowerment femminile e la redazione del primo bilancio di genere di AQP”.

Riproduci video

Andrea Paschetto, Acquedotto Pugliese: “Per noi si tratta di un’opportunità fondamentale perché, dopo anni che ci occupiamo di sostenibilità in maniera ufficiale con il primo Bilancio di Sostenibilità rilasciato e approvato nel 2014, finalmente stiamo entrando nel vivo della supply chain”.

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